Servizio Urgenza Emergenza Sanitaria “S.U.E.S. 1 1 8”
Il Servizio 118 viene istituito a livello nazionale nel 1992 con il
DPR 27/3/1992 (
Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza), firmato dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
Il Decreto “1-1-8”, così chiamato perché istitutivo del numero unico gratuito di chiamata di soccorso sanitario, cambia il concetto del soccorso extra-ospedaliero. Negli anni antecedenti il 1992, la fase pre-ospedaliera del soccorso sanitario era poco sentita; il cittadino bisognoso doveva inventarsi un modo per raggiungere rapidamente l’Ospedale, mancava un numero unico noto a tutti a cui rivolgersi, mancava qualsiasi coordinamento e sul luogo dell’incidente potevano arrivare più ambulanze o nessuna; l’obiettivo del soccorso extra-ospedaliero era quello di trasportare il paziente critico o il traumatizzato grave, in fretta e comunque, al più vicino “pronto soccorso”, dove sarebbe finalmente iniziato il trattamento sanitario. L’importante era soltanto fare in fretta e molti di noi ricordano ancora tante automobili per le vie cittadine, con il clacson urlante e con il fazzoletto bianco sventolante dal finestrino, che si dirigevano di corsa verso l’ospedale più vicino alla ricerca di un primo soccorso, di un primo intervento medico.
![Operatori 118 in imbarco per emergenza profughi dalla Libia Operatori 118 in imbarco per emergenza profughi dalla Libia](foto2.jpg)
Tutto ciò rappresentava il prima e il 1992 deve essere considerato da tutti l’anno della svolta.
Il dopo è caratterizzato dal ribaltamento del concetto di soccorso extra-ospedaliero: non è più l’ammalato che viene recapitato al pronto soccorso, ma piuttosto l’ospedale che raggiunge il paziente con un mezzo di soccorso adeguato e con un’equipe sanitaria addestrata al trattamento delle emergenze-urgenze sanitarie. Il trattamento sanitario qualificato inizia già in fase extra-ospedaliera, sul luogo dell’incidente o a domicilio sul luogo del malore; anche il trasporto, ora medicalizzato, diventa sicuro e permette di assistere il paziente nei minuti che lo separano dall’ospedale; il paziente non deve essere più accompagnato al pronto soccorso più vicino ma all’ospedale competente per patologia, pronto a prestare da subito le cure specialistiche necessarie.
Il nuovo sistema di governo dell’emergenza sanitaria extra-ospedaliera diventa realtà in Sicilia nell’Agosto 1997 quando vengono attivate, in via sperimentale, le quattro Centrali Operative del 118: C.O. di Palermo per il bacino PA-TP; C.O. di Catania per il bacino CT-SR-RG; C.O. di Caltanissetta per il bacino CL-AG-EN; C.O. di Messina unica con bacino di tipo provinciale.
Il modello organizzativo del Sistema di Urgenza-Emergenza Sanitaria 118 in Sicilia è contenuto nel
Decreto Assessoriale n. 34276 del 27/3/2001 (Linee guida generali sul funzionamento del servizio di Urgenza-Emergenza Sanitaria S.U.E.S. 118):
- un sistema di allarme sanitario gratuito, gestito dalla Regione Sicilia – Assessorato alla Sanità, dotato di un numero telefonico unico (1-1-8) ad accesso breve, universale e diretto la cui funzionalità si basa su:
A) la Centrale Operativa (C.O.) di riferimento: attraverso il numero telefonico unico "118" raccoglie tutte le richieste d’intervento per urgenze e/o emergenze sanitarie provenienti dai cittadini e dalle strutture sanitarie. Il personale infermieristico della C.O., che risponde alle chiamate 24 ore su 24, è addestrato a valutare le richieste di soccorso e, dopo avere assegnato un codice colore di criticità, garantisce e coordina gli interventi nell'ambito territoriale di competenza collegandosi, mediante linee radio, telefoniche e/o telematiche, con le ambulanze e gli altri mezzi di soccorso e con i servizi sanitari del sistema di emergenza-urgenza sanitaria del territorio di competenza (Dipartimenti di Emergenza, Servizi di Pronto Soccorso, Presidi Territoriali per l'Emergenza, Guardia Medica, etc.). Tra le attività rientrano anche quelle relative al prelievo e trapianti d’organo.
B) il Sistema Territoriale di Soccorso: una rete di mezzi di trasporto attrezzati in grado di garantire l'intervento di soccorso, di salvaguardia e stabilizzazione delle funzioni vitali compromesse, nonché il trasporto nel minor tempo possibile nel punto della Rete ospedaliera o territoriale adeguatamente qualificato ed attrezzato per affrontare e risolvere la situazione di urgenza e/o emergenza. Tali mezzi sono costituiti da eliambulanze sanitarie, veri centri mobili di rianimazione, con equipaggio formato da 2 piloti, 1 medico rianimatore, 1 infermiere di area critica; ambulanze di rianimazione con equipaggio formato da 2 autisti-soccorritori, 1 medico rianimatore, 1 infermiere di area critica; ambulanze medicalizzate, ambulanze di soccorso, idroambulanze, automediche.
C) la Rete di servizi e presidi ospedalieri: funzionalmente differenziati e gerarchicamente organizzati e collegati telefonicamente e telematicamente tra loro e con la Centrale Operativa di riferimento. La Rete ospedaliera e territoriale è dotata di strutture dedicate al pronto soccorso, all'accettazione ed al successivo trattamento dello stato di emergenza-urgenza.